Un buonismo che discrimina. Roma e la deroga all’art.5 decreto Lupi.

Dall’inizio del nuovo secolo, coinciso con le celebrazioni cattoliche del Giubileo, i romani hanno assistito consapevolmente e impotenti al degrado della loro città ma anche nostra capitale.

Si spegnevano poco alla volta le luci della dolce vita felliniana celebrata in Via Veneto o Fontana di Trevi e di lì a poco anche quelle di piccoli negozi, bar, trattorie di celebrate carbonare e alberghi.

Le chiese aprono ad orari stabiliti e preti cercasi anche oltre Tevere. Perfino i morti non trovano pace e dignità, Flaiano dopo aver previsto in farsa il degrado capitolino ora riposa nello stato di abbandono più totale e Proietti a due anni dalla morte forse, a breve sarà tumulato al Verano.

Quello che più sorprende è la voce faziosa di certa stampa. Fino a poco tempo fa, non facevamo che leggere e vedere imprecazioni all’Amministrazione dell’ex sindaco Virginia Raggi, sua la colpa della irrefrenabile copulazione di cinghiali in ogni dove, come pure le scorribande di paffuti sorci affamati tra cassonetti e sacchi d’immondizia lasciati abbondare tra le proteste di cittadini ignobilmente tassati. Ma per non essere avari citiamo pure il fenomeno buche nelle strade coi sampietrini sempre più rari e assicurazioni disperate.

Ora che a governare è il sindaco Gualtieri poco si legge, facendoci domandare se ad un tratto Roma splenda o l’incapacità di gestione prosegua nell’omertà ideologica più aberrante.

Pochi giorni fa il Sindaco ha siglato un provvedimento di deroga alla legge “Lupi”, quella che vietava la residenza e l’allacciamento ai pubblici servizi per chiunque occupasse illegalmente un immobile ma anche l’impedimento per cinque anni a partecipare alle procedure di assegnazione di alloggi pubblici.

La deroga è stata promossa, si legge, per tutelare nuclei famigliari con presenza di minorenni e meritevoli di tutela e a garanzia delle condizioni igienico- sanitarie. Ad oggi, le abitazioni occupate illegalmente ad oggi sono circa 10 mila.

Così facendo, per tutelare qualcuno si vìola il diritto alla proprietà privata mentre lo Stato ancora una volta non ottempera ai suoi doveri: garantire un’abitazione ai più deboli e ristabilire la legalità necessaria in uno Stato di diritto.

Non possiamo usare lo stesso criterio di valutazione per chi “occupa illegalmente” la casa d’altri, li avete mai visti nei servizi d’inchiesta quando li intervistano? Vi paiono persone civili? In genere si tratta di delinquenti, parassiti assistenziali con scarsa propensione al lavoro e così come campano con arroganza occupano con violenza.

Chi disperato lo è davvero arriva a dormire con dignità in auto o negli ostelli, lo fa in silenzio non provoca danni a chi con sacrifici si è comprato un appartamento.

Ancora una volta la sinistra, pacifica col buonismo discriminando, perché i molti abusivi non sono immigrati giunti a rischiare la vita per finalità differenti e di valore ma semplici delinquenti da qualche giorno a Roma legalizzati. 

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