Perdere l’autocontrollo in una società priva di giustizia certa.

Concordo quasi sempre e ammiro Massimo Gramellini, un suo ultimo scritto sul Corriere a proposito del pestaggio dello scippatore avvenuto a Roma però, mi trova perplesso, o meglio, non perfettamente concorde.

Gramellini in merito alla reazione di coloro che poi abbiamo saputo essere dei poco raccomandabili di professione dice in merito al pestaggio in difesa della novantenne scippata:”ho l’amarezza di chi s’era illuso, che la scuola dell’obbligo ha fallito il suo compito, se siamo ancora ridotti così.

Mette anche le mani avanti dicendo di comprendere coloro che vivono in quartieri difficili ma quello che viene sottovalutato a mio parere è il logoramento della percezione del senso di giustizia nella maggior parte del popolo italiano, a prescindere dalla condizione economica, di provenienza e di istruzione.

In poche ore leggiamo di una madre condannata ad un anno e 7 mesi per aver dato uno schiaffo alla figlia 12enne perché inviava foto osé ad un ragazzo o della madre di un ragazzo ucciso da un uomo ubriaco a Treviso che riceve uno fattura di 183 euro per lo smaltimento dello scooter e l’assorbente usato per pulire il sangue.

Quello che percepiamo con certezza è che qualcosa si è rotto, non funziona davvero più, un diritto penale pluricontaminato da libere interpretazioni, permessi premio, amministrazione burocratica in overdose che regala prescrizioni come orsetti della Haribo.

Se il diritto è la base, la testa, quella dei giudici, dovrebbe far leva sul legislatore se davvero son le leggi a non garantire più la condanna certa. La scuola insegna, educa, oggi anche in vece di genitori superficiali, ma la verità è che anche un laureato di fronte alla violenza su un minore, lo stupro della propria figlia o moglie, al furto della peggior specie in casa propria o nell’attività commerciale o imprenditoriale, o l’uccisione a sangue freddo di un famigliare o peggio ancora accaduto per opera di un drogato, alcolizzato che guidava facendo dirette social o l’influencer demente, se presente al fatto, non resterebbe compassato a ripassare Socrate ma reagirebbe con inaudita violenza fino a rischiare la vita.

Non spetta ai cittadini garantire sicurezza, produrre riforme o leggi che garantiscano pena certa e condizioni dignitose a chi la pena deve scontarla, e neppure domandarsi se taluni giudici andrebbero meglio a pulir stoviglie.

Tra le condizioni per cui molti italiani non manettari sono esausti e pur non essendo di destra hanno votato questo Governo, c’era la speranza di azioni certe, l’unica certezza che invece vediamo è quella di elettori incazzati e preoccupati della propria integrità sociale.

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