Sanzioni e conseguenze. 10 mila famiglie presto senza lavoro.

Posso dire che siamo davvero al ridicolo? Per l’ennesima volta ci troviamo a discutere dell’innalzamento del tetto all’utilizzo del contante mentre vi sono problemi davvero seri che attendono risposte, complice anche stampa, radio e tv che anziché arginare e dirigere la discussione su temi più urgenti, vi affondano parole inutili.

Mi riferisco ad esempio alle 10 mila famiglie che operano, indotto industriale compreso, per la ISAB di Priolo a Siracusa. L’impianto di raffinazione, gassificazione e cogenerazione di energia elettrica ha i giorni contati, essendo di proprietà della Lukoil russa, e dovendo approvvigionarsi di petrolio russo le sanzioni in atto vietano tutto ciò, spingendo migliaia di famiglie sul lastrico.

Il Ministro Giorgetti fece un’ultima riunione il due di agosto senza un nulla di fatto ed ha così lasciato la patata bollente al nuovo Ministro Urso.

La cosa ancora peggiore è che la chiusura manderebbe in tilt l’approvvigionamento dei prodotti derivanti dal petrolio nel nostro Paese perché la raffineria di Siracusa copre il 20% del fabbisogno annuale dell’Italia.

Tutto chiaro? Eppure noi parliamo di contante.

La cosa tremenda però arrivati a questo punto è chiedersi a fronte di quali risultati noi come Unione Europea e Nato stiamo addossandoci sacrifici e impegni.

Nell’Unione Europea, pur mistificando accordi e compattezza che hanno falle evidenti più i giorni passano, la Svezia, Paese aderente e nella Nato gli Stati Uniti, sono coloro che più stanno guadagnando in maniera straordinaria da questa situazione. Può essere giusto imporre sanzioni che nello stesso gruppo, favoriscano solo alcuni e penalizzino tutti gli altri? No.

E torno alla riflessione di prima? L’Unione Europea impone sanzioni alla Russia, in quanto Stato aggressore e aiuta in senso economico lo Stato aggredito inviando materiale bellico, questo dall’inizio del conflitto a febbraio con lo scopo di arrivare ad un cessate il fuoco e porre fine alle ostilità.

Quello che noi tutti cittadini europei ma anche britannici e americani invece vediamo è che nessuno in nove mesi è riuscito a far sedere al tavolo le due parti in conflitto, ognuno con le ragioni d’interesse prevalente.

Allora a fronte di cosa economie di Paesi dell’Unione dovrebbero continuare ad alimentare un’imminente e pericolosa recessione?

Se chi viene aiutato non comprende che tutto questo può avere una fine, (i cittadini americani sono già sulle barricate e se Biden perde il controllo del Congresso, la situazione dovrà cambiare), non varrebbe la pena ripensare se il metodo usato funzioni davvero?

La situazione è logorante non solo per la carneficina di vite umane ma anche per le inutili ricadute sull’economia e sulla sicurezza globale.

Qualcuno lo faccia capire innanzitutto a Putin ma anche e soprattutto a Zelensky.

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