Liberi di non aver punti di riferimento? Fragile cambiamento.

In questo momento liquido dove ogni certezza vacilla e tutto è relativo, gli obiettivi della vita si sbiadiscono e non sono più individuabili.

Sono contento di non essere un ragazzo , se lo fossi non saprei in quale direzione muovermi come una barca senza rotta e forse non troverei neppure me stesso.

Viviamo nell’assenza di qualunque riferimento, di qualunque categoria, e come se non bastasse, abbiamo l’angelo della morte che bussa alla nostra porta.

Quali conseguenze avrà questa guerra che ci tocca da vicino con il timore del baratro? Pirandello ne “L’uomo dal fiore in bocca” dice:”gli abitanti di Avezzano di Messina, sapendo del terremoto che di lì a poco avrebbe sconquassato tutto, avrebbero potuto spogliarsi placidi e mettersi a letto, ripiegare i vestiti e cacciarsi sotto le coperte a godere del candor fresco delle lenzuola di bucato, con la coscienza che tra poche ore sarebbero morti?”.

Questo è ciò che stiamo vivendo ora dove tutto è relativo e gli obiettivi della vita sono a breve scadenza travolti da un insensato carpe diem come se vivessimo nel giardino dell’Eden, in un tempo sospeso che non scorre.

Un tempo in cui gli uomini non sono più maschi e le donne non sono più femmine, i nuclei famigliari sono porti di mare, la coscienza è condizionata solo da aspetti sociali, i ricchi disonesti sono ammirati, le persone rette sono dileggiate, l’educazione è vecchia e la volgarità esaltata.

Io mi ritengo un uomo ben definito, conosco il mio ruolo, la natura mi ha creato perché possa agire, combattere e proteggere le persone che amo e che mi vogliono bene, anche a costo della mia vita.

Le ambiguità, proprie della decadenza di una civiltà portano inevitabilmente all’estinzione.

So che se do la mia parola non posso tornare indietro, so che se i miei simili sono chiamati ad affrontare il pericolo io devo essere con loro e non posso nascondermi.

Credo che le figure con carattere, uomo o donna che siano si protendano per dare delle certezze a chi ne ha meno, debbano divenire un rifugio nelle avversità.

È indispensabile prendere delle posizioni definite e assumersi totalmente la responsabilità delle proprie scelte per poter ritrovare un’identità chiara che ci permetta di esistere in un mondo sempre meno definito.   

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