La demagogia di mettere il carro davanti ai buoi.

Mentre l’economia americana cerca di domare inflazione e una possibile recessione, Biden ha poco tempo per mettere in salvo il controllo del Congresso.

Nonostante viva una Presidenza tra le più complesse per politica estera e interna e meno apprezzata, nell’incontro con i Deputati e Senatori democratici in occasione di raccolta fondi, ha voluto usare l’esito delle elezioni italiane per lanciare un monito di attenzione agli elettori. “Visto cosa è successo in Italia?” Ha detto Biden con monito di cupa lungimiranza.

Sono trascorsi solo cinque giorni dall’esito delle consultazioni e a differenza di quanto accadde dopo le Presidenziali del 2020, non abbiamo fortunatamente dovuto stabilire se la vittoria dei conservatori fosse dubbia per dolo, ma neppure temiamo di vedere un assalto al Quirinale con il popolo rosso sugli scudi tra lance e pelli di leone.

Il Paese da questo punto di vista, nonostante gli inutili tentativi di certa stampa e artisti al soldo ideologico di falce e martello, è più spaventato e preoccupato per rincari energetici e costo della vita che non delle adunate di piazza di vergognosa memoria.

Molti di coloro che hanno votato Fratelli d’Italia o centro destra, non necessariamente hanno l’abitudine di fare il saluto romano e offrire da bere olio di ricino a chi contraddice, forse, hanno pensato di delegare la guida del Paese ad una formazione conservatrice che ancora il potere di governo non l’aveva esercitato, infatti il consenso maggiore è stato suo, non leghista o forzista.

Se la paura di forche caudine fosse stata reale, credo che molto del voto di protesta raccolto dalla Meloni sarebbe andato all’astensione.

Io sono ideologicamente distante dalla linea politica della futura Premier italiana ma non comprendo questo futile tiro al bersaglio.

A differenza di altri dopo la vittoria, scorgo solo discrezione nell’esposizione mediatica, controllo e parsimonia di affermazioni e comunicati ufficiali, avessero vinto i suoi due soci, sarebbe stato un tripudio di tweet e bordelli esibiti.

Tutti parlano e attendono con interesse e preoccupazione la prossima manovra finanziaria, pochi evidenziano che la manovra di bilancio è redatta dall’attuale compagine governativa e Mario Draghi quindi, le possibilità di spostare, cancellare o introdurre modifiche saranno davvero minime, ma nonostante questo sono tutti pronti a giudicare.

Comprendo siamo un popolo cresciuto con le televendite e propenso negli ultimi anni all’usa e getta anche in politica , ma lasciamo almeno che le persone dimostrino quella capacità tanto urlata in campagna elettorale e poi valuteremo.

Tutt’al più saremo vigili a controllare che i problemi si affrontino e non si puliscano con la scopa dell’autorità acquisita, perché il dialogo con l’opposizione farà da sensore democratico.

Ancora una cosa, stiano tranquilli quelli che si allarmano per i diritti, le questioni importanti da discutere in questo momento sono ben altre,

Questo… nell’interesse di tutti e non solo di una minoranza. 

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