Se gli inglesi arrancano nell’organizzazione del piano vaccini, che succederà in Italia? Intanto i media terrorizzano.

Quando sento parlare di variante, il pensiero finisce a quella italiana di valico e se tanto mi da tanto, speriamo quella del Covid non duri così a lungo.

Ancora una volta il panico è sceso nelle nostre case, ovviamente, grazie ad una ben orchestrata campagna di comunicazione dei media.

Il Prof. Bucci, docente di biologia  professore aggiunto dell’Università di Philadelphia, dati alla mano, informa che da aprile in Inghilterra sono state vagliate oltre 275.000 varianti del virus.

Avete capito bene, perché proprio lì? Perché oltre il 45% dei test è avvenuto proprio in Inghilterra.

Ma i nostri giornalisti creano ad arte la notizia infatti a ben vedere, ci campano tre giorni di sicuro tra vendite e clic on line. Nel 1° parlano della variante inglese che provoca disastri, nel 2° delle smentite degli scienziati e nel 3° una bella spiegazione sulla variante. Compreso?

Questa volta però, il clamore non nasce nel nostro Paese ma proprio in Inghilterra, dove l’On. Matt Hancock Ministro della salute, ha dato per primo notizia senza aver dati di appoggio e cioè, prima che fossero disponibili i dati della ricerca effettiva.

Complimenti! In Italia la notizia avrebbe tenuto banco un mese.

Ma restiamo in Inghilterra. Pare che dar vita alla campagna di vaccinazioni di massa, non sia proprio così semplice. Ascoltate cosa dice il Dott. Struzzo un medico italiano a Londra da due anni che sta seguendo la cosa.

Innanzitutto, servono degli spazi molto grandi per ospitare i pazienti. In Inghilterra ne sono stati creati duecentoquarantacinque spazi ad hoc usando anche i centri sportivi… tranquilli noi avremo le primule.

La difficoltà vera però è nella logistica. Ricordiamo anche che la vaccinazione dovrà essere ripetuta dopo tre settimane.

In ogni fiala dalle sei alle sette dosi. Vengono consegnati 975 vaccini a botto, contenuti in 100 flaconcini.

Gli stessi, devono essere ritirati di lunedì e martedì, perché la durata fuori temperatura è di soli tre giorni e mezzo.

Prima di scongelare bisogna quindi aver chiamato i pazienti e fissato appuntamenti.

408 primo giorno, 408 secondo, e 160 terzo. Peccato non tutti pazienti si presentino, soprattutto gli anziani, quindi il rischio che si buttino via vaccini è molto alto.

Pensate che nelle chat di whatsapp dei gruppi dei medici in Inghilterra, alcuni chiedevano aiuto ad altri, invocando l’invio di altri pazienti.

Insomma, un quadro preoccupante ma… onestamente, se l’impeccabile organizzazione inglese arranca cosa succederà in Italia?

State sereni ci direbbe Renzi che poco tempo fa ebbe a dire:

“Davanti alla crisi e ai cambiamenti della nostra società, chi si attrezza per tempo continua a vincere“. 

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