A Venezia un nuovo caso di buon senso perduto. Due pesi, due misure nel Paese. Vale la pena rispettare le regole?

Ha qualcosa d’incredibile ma è accaduto. In un Paese dove il salto della norma è consuetudine, a volte le sentenze tutelano il carnefice anziché la vittima e la corruzione è come il latte materno per un neonato, non esiste la mezza misura.

Mentre increduli guardiamo le immagini di piazze, spiagge, locali gremiti di persone prive di ogni misura di sicurezza al Covid, a Venezia i vigili chiudono per cinque giorni un supermercato Conad.

Se state pensando a qualcosa di grave, sbagliate. Si tratta di tratta di una trasgressione alle norme anti contagio.

Una cassiera era a soli 80 cm dal cliente, anziché il metro stabilito per legge, pur essendo riparata anche dallo schermo di plexiglass.

Può essere che vi siano interpretazioni così rigide in un posto e inconsistenti in altri? La risposta è affermativa.

Questo problema però, non riguarda solo il Covid ma è una costante in altre situazioni legislative.

Faccio degli esempi comuni. Appena un privato cittadino mette fuori una piccola impalcatura per effettuare lavori di muratura, si fiondano come mastini i vigli e se non risulta tutto in regola, sanzioni e blocco dei lavori.

Altrove, si edificano case e palazzi abusivi e i controlli bevono un caffè chiacchierando.

In alcuni bar le misure sanitarie, anche pre covid, rendono complessa l’attività commerciale e alla minima infrazione, l’esercente rischia di chiudere.

Altrove, in poche settimane, persone riescono ad ottenere licenze, i locali non rispettano le normative e molte volte neanche quelle d’obbligo fiscale, anche in questo caso, chi controlla ha l’ordine di non avvicinarsi al locale o se lo fa, è un gesto amichevole ai fini di una gratitudine economica di risarcimento per la chiusura di ambedue gli occhi.

Alcuni imprenditori vengono multati per un lavoratore non dichiarato o prestazioni in nero, prima o poi chiuderanno.

Altrove, aprono piccoli laboratori, officine di produzione in scantinati o locali abusivi con tanto di personale e prima che accada qualcosa di serio passano anche anni, chiudono e riaprono altrove indisturbati.

Questa è l’Italia e, nonostante i garanti della Costituzione si agitino a proclamare equità e giustizia sociale, anche i ragazzi hanno compreso che in questo Paese, di equità non v’è traccia.

Dal caso della cassiera a quello dei giudici è tutto una palude.

Vale la pena essere onesti e corretti quando alla fine, non solo la legge non punisce ma anzi, regala condoni?

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