Quello che pochi dicono quando si parla di Ilona.

In Italia, il sesso genera ancora pruriti di perbenismo e ipocrisia, quando tema di conversazione pubblica. Lo ha capito bene Siffredi, siamo lupi travestiti da agnelli. Sono settimane difficili per l’ex pornostar Cicciolina, pare abbia sperperato i suoi guadagni, vada facendo cause anche al governo. Non entro nel merito è vita privata.

Casualmente, capita negli anni di giungere a discorsi in cui Cicciolina diviene protagonista e dal 1992, anno in cui si concluse la X° legislatura parlamentare, non ebbi più occasione di rivederla. Ogni volta le persone attorno a me esercitano un tiro al bersaglio di epiteti accanto al suo nome e, se fosse per l’attività svolta ciò sarebbe consono ma li pronunciano con ferma indignazione perché eletta al Parlamento come deputato.

Mi arrabbio con forza e reagisco, perché pochi sanno come furono realmente le cose e cosa fece la Staller negli anni da stipendiata dal Popolo italiano. Fu tra le più presenti ai lavori parlamentari (era nella IV°Commissione Difesa), la vedevo arrivare ogni mattina alle 8.30 sul piazzale del Parlamento con la sua Peugeot 205, senza autista e non a mezzogiorno).

Si occupò, aiutata da professionisti, di proporre disegni di legge ma soprattutto, si batté con determinazione per introdurre analisi obbligatorie nelle caserme per l’HIV, in quegli anni una piaga di terrore e discriminazione. Se nel 1995, venne distribuito gratuitamente ai giovani militari di leva il “funnylove” preservativo dell’amore, contribuendo a proteggere da malattie trasmissibili, lo si deve all’importante lavoro avviato proprio dalla Staller.

Il tema dell’affettività nelle carceri per detenuti con reati minori, fu un’altra delle sue battaglie sociali. Non si limitò a far votare figure terze, facendo fughe in solitaria privilegiando la sua vera attività e tantomeno abusò del titolo come molti altri fecero.

Nessuno ricorda Gino Paoli, Pasquale Squitieri, Gerry Scotti per citarne solo alcuni , veri fantasmi, percettori di denaro pubblico senza lode ne gloria pubblica.

I soldi guadagnati in quel periodo, furono meritati non perché fece acrobazie nei bagni del Parlamento (quelle mi pare le facciano persone-deputati perbene anche oggi) ma perché svolse quel ruolo di rappresentanza con rispetto della legge e di chi l’aveva eletta. 

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