Basta guardarsi attorno quando ci si muove coi mezzi pubblici, ma anche quando siamo dentro le fabbriche, gli uffici o i negozi, semplicemente per strada, ridiamo poco o nulla siamo spenti, incapaci di apprezzare le piccole cose.
Al tavolo del ristorante o dei Mac le coppie si guardano attorno silenziose e i ragazzi sono chini sui display degli smartphone.
Siamo perennemente avvolti da un’atmosfera lugubre, quel senso di paura a gioire perché scaramanticamente possa accadere qualcosa.
Chi ha qualche anno in più ricorda il senso della compagnia fissa, le baldorie e chi ne ha qualcuno in meno ricorda solo noia mortale e la spasmodica ricerca di qualcosa che aiuti a superare il momento, a darti quella botta che proietta in un altro mondo, non importa se sia alcol, droga o velocità senza limiti.
In queste ultime ore però, capisco come sia davvero difficile capovolgere tutto questo, abbiamo una guerra alle porte di casa, una condizione pandemica quasi in uscita, un’inflazione galoppante, crimini e violenza in costante aumento.
Avevamo bisogno di qualcosa in più, tutto questo non poteva bastare ed ecco riaffiorare la violenza degli anarchici, ed è davvero l’ultima delle preoccupazioni di cui sentivamo la mancanza.
Negli anni’70 frequentare stazioni, piazze, manifestazioni era sfidare il destino, come pure passeggiare tranquilli per una via e trovarsi innocentemente dinnanzi ad una banca, una questura o una sede di partito. Lo ricordo con tristezza, inquietudine e perfino rabbia.
Poi ho compreso che c’è chi non accetta mai regole, che reputa le Istituzioni un covo di banditi al soldo del sistema, le forza dell’ordine dei persecutori feroci di innocenti e i ricchi dei predatori e sfruttatori degli ultimi.
La cosa grave di tutto ciò non è l’opinione ideologica che va rispettata ma l’uso gratuito della violenza, sempre e ad ogni costo, usata anche quando ci si infiltra in manifestazioni pacifiche per provocare, o si distruggono beni di privati cittadini esenti da colpe o ancora peggio si arriva con attentati ad uccidere chi solo transitava per puro caso.
Che il 41 bis vada rivisto mi trova concorde, quanto l’inaudita violenza della forma di protesta di chi non vuole regole sociali.