Corrompere. Undicesimo comandamento nazionale.

Pensiamoci bene, se non fosse per la notorietà degli accusati le notizie di arresti per corruzione ci toccano alla stessa stregua delle quotidiane notizie del meteo.

Siamo assuefatti a questo genere di reato. Lo siamo perché è nella maggior parte del DNA nazionale, se ci proviamo con le piccole cose come farci togliere una multa, saltare la lista d’attesa per una visita medica o farci raccomandare per un posto di lavoro, allora in posizioni di potere possiamo spingerci oltre.

Non per niente nella classifica mondiale della corruzione siamo al 42°posto su 140 Paesi. Il filo conduttore di questi comportamenti arriva sempre dall’incapacità del sistema giudiziario di controllare e applicare la giusta pena facendola pagare.

Le famiglie delle 81 vittime del disastro aereo di Ustica avvenuto nel 1980 ad esempio, a distanza di 44 anni, oltre a non aver avuto giustizia neppure nel conoscere la verità sull’accaduto, ora sanno che due componenti del CDA di Aerolinee Itavia Spa, si sono spazzolati azzerandolo, il patrimonio aziendale composto dai risarcimenti del Ministero della Difesa e dei Trasporti e a loro destinato.

Questi ragionamenti rispondono anche alle molte domande che mi sono posto negli ultimi casi mediatici di cronaca che hanno riguardato nostri connazionali alle prese con il sistema di polizia e giustizia all’estero.

Se non possediamo la consapevolezza sin da ragazzini che le leggi, le regole vanno osservate e che le autorità preposte al controllo debbano essere rispettate, allora non sorprendiamoci se il limite verso il quale ci si spinge nel compiere azioni di protesta o sovvertire le regole, in altri Paesi possa non essere tollerato nel modo nazional popolare dell’Italia.

Gli Stati Uniti, come inglesi ed australiani ad esempio, che brillano per colpevolizzare sistemi di polizia nelle dittature, decidono che opporre resistenza o semplicemente toccare un poliziotto durante un fermo autorizza sistemi di reazione in favore della sicurezza e del rispetto, lontani dal nostro modo di pensare.

Se toccare con un dito ha provocato in Falcinelli percosse e traumi, pensiamo allo scandalo mediatico subito dalla nostra polizia che reagiva a Pisa di fronte a gruppi di studenti che facevano ben altro.

Ognuno di noi ha piccoli o grandi scheletri nell’armadio della superficiale o seria corruzione, per questo l’arresto di un Governatore interessa solo media e politica.

All’estero però, si dimettono all’istante senza farsi mai più vedere.  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto
Share via
Copy link
Powered by Social Snap