Tre certezze di fine anno tra i fatti accaduti.

Anche quest’anno siamo all’ultimo scritto di opinione. Tra i molteplici bilanci che potremmo trarre dell’accaduto e vissuto, desidero puntualizzare a mio parere tre certezze.

La prima riguarda il conflitto russo-ucraino, come avevo detto, se Biden non avesse perso le elezioni di Mid Term non ci sarebbero stati spiragli di pace fino a primavera inoltrata, e così sarà.

Nel frattempo noi che stiamo bene, lontani da black out, morti e distruzioni siamo però tesi e sempre più insofferenti ed assistiamo inerti al fallimento della politica diplomatica, con la convinzione che questa Unione Europea sia solo un’Istituzione d’immagine. Essa conta e conterà sempre meno senza la seria volontà di rivederne Costituzione e basi di indirizzo di politica, estera, difesa e monetaria.

Nel frattempo il Presidente Zelensky anziché guardare in faccia  l’aggressore e cercare di capire quali siano i margini di arresto, manda al macello uomini, donne e bambini e le loro case, industrie, scuole, perché l’assassino russo non ha remore, è senza pietà.

Qualcuno chiederà conto a questo spregiudicato comico dell’azzardo patriottico?

La seconda certezza riguarda la forza inarrestabile di un popolo di nuove generazioni di giovani, quelle iraniane e la loro determinazione nello sfidare non a parole ma a fatti un regime sanguinario che si prospetta abbia i mesi contati.

Da poco è stato l’anniversario delle primavere arabe, tristemente fallite grazie anche al silenzio occidentale. In Iran è diverso, anche se tutti i Paesi sostengono pur con cautela per ovvi interessi strategici, politici ed economici nei nuovi equilibri mondiali, questi giovani non sembrano fermarsi neppure di fronte a dissennate torture e pene capitali.

È la forza della coesione, la consapevolezza dei valori della vita e la ferma convinzione che vi è sempre un limite alla repressione, anche quand’essa è nel nome di un Dio poco convincente per chi ha una cultura.

Infine l’ultima certezza riguarda casa nostra. Mi riferisco alla manovra finanziaria, la rileggo come rilessi quelle degli ultimi governi.

Trovo ancora una volta un persistente vuoto nella copertura politica di un preciso gruppo sociale, i lavoratori dipendenti e poi i pensionati che hanno redditi dignitosi.

Da anni questo ceto sociale vene maltrattato, attraverso balzelli o mancati benefici, adducendo la motivazione del reddito, in realtà non alto ma non nascondibile, esempio la parziale rivalutazione delle pensioni escluse da bonus per redditi medio bassi.

Qualcuno avrà voglia di tutelare un ceto che è comunque di qualche milione di persone stanche di pagare per tutti?

Se avessero la possibilità di nascondere redditi in società off-shore o fare del nero non sarebbero così penalizzati.

Come sempre uno Stato che invoglia all’illegalità.

Non mi resta che augurarvi serene Festività per ritrovarvi nel nuovo anno.

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