Ideologicamente errato pensare che in difficoltà siano solo gli affittuari. Disuguaglianze inaccettabili.

Ho sempre meno voglia di alzarmi la mattina, non tanto per affrontare le mille cose da fare ma per leggere i titoli e le novità dei quotidiani.

Ogni giorno regole diverse, assurde e complicate, neanche Alexa riuscirebbe a ricordarmele senza incazzarsi.

Sono deluso dalla figura di un eccellente economista come Draghi che sottomesso ad un gruppo di alieni del Comitato Tecnico Scientifico, ha scritto la parola fine alla stagione estiva del Paese Italia.

Mentre altrove incentivano, noi mandiamo a dire che alle ventidue chiudiamo baracca e burattini come dire agli stranieri, accomodatevi altrove.

Una volta la sinistra si trovava la gente in piazza per chiedere tutela ai posti di lavoro, oggi paradossalmente la nega con divieti e coprifuoco.

Ma a parte questo, lo schifo non finisce qui. Ecco un’ulteriore proroga del blocco degli sfratti. Diritti costituzionali vìolati ripetutamente, dopo quello sulla libertà di circolazione anche quello sulla proprietà privata.

Dal 20 marzo scorso i proprietari di case che hanno inquilini morosi, non intascano un euro.

Chi pensa alle famiglie in difficoltà non pensa invece a chi con anni di sacrifici ha potuto permettersi di acquistare un’immobile mettendolo a reddito, anziché lasciare il denaro in banca o giocare con fondi d’investimento. Era un diritto o no?

Tra questi magari, ci sono coppie di anziani che han lavorato una vita e con quell’affitto intascato aiutano i figli a pagare un mutuo o l’università ai nipoti. Oppure famiglie che campano in questa crisi con quell’unico reddito.

Quando pensiamo ai proprietari lo facciamo alla maniera della vecchia sinistra, quella che divide il mondo in buoni e cattivi, ricchi e poveri, senza conoscenza occulta ma solo ideologica e pregiudizievole.

Pensi lo Stato alle famiglie bisognose e non lo faccia sulle spalle del privato.

Il diritto alla proprietà è già ben calpestato anche nel fenomeno delle occupazioni abusive di case popolari, regolarmente locate. Ad oggi gli appartamenti occupati sono circa 72 mila, unico caso al mondo, se escludiamo la terra dei Narcos colombiani dove chiunque può sentirsi padrone a casa d’altri.

Penso all’ultimo caso a Milano di un’anziana donna trasferita per sottoporsi a chemioterapia in Via Bisceglie. All’uscita dell’Ospedale però si trasferisce temporaneamente dalla figlia e si prende il Covid.

Quando finisce la quarantena torna a casa e trova l’abitazione occupata. Qualcuno le riferisce che una sera persone hanno forzato la porta e buttato dalla finestra i mobili inservibili cambiando la serratura. Inutile l’intervento dei carabinieri. Fine della storia.

Ai soliti cronisti d’assalto a chiedere spiegazioni i delinquenti rispondono: “tante case popolari sono occupate da chi ha soldi.

Ancora una volta: “W’Italia.”

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