Chi discrimina i prodotti italiani? La Polonia ci riesce benissimo.

Non sempre i trattati bilaterali e le buone relazioni con i Paesi, portano a grandi risultati. Un pò come gli amici, alla prima difficoltà molti che credevamo lo fossero, voltano le spalle e salutano.

E’ l’eclatante caso dei polacchi. Sono ad oggi più di tremila le aziende italiane, non saprei quanti, ma molti i connazionali in residenza temporanea e centinaia gli studenti in Erasmus.

Relazioni consolidate, scambi di visite ufficiali importanti, aiuti, anche in termini di formazione e know-how nel corso degli ultimi vent’anni, non sono stati sufficienti a non considerare come “veicoli da contagio” i nostri prodotti “made in Italy”.

La più grande catena polacca di negozi di alimentari, Zabka, ad esempio, annuncia che non venderà più prodotti alimentari importati dall’Italia.In pratica circa seimila piccoli negozi nel Paese.

L’ Ambasciata, ha subito dichiarato stupore, diffondendo per due volte una nota in cui cita come “atti di discriminazione” i provvedimenti. Ma i polacchi, ignorano pure le dichiarazioni dell’Efsa, Ente Europeo per la sicurezza degli alimentari, in cui dicono non vi siano prove che il Covid-19 si trasferisca sul cibo e ciò che sta accadendo sia inaccettabile.

So, quanto i nostri prodotti siano apprezzati dai polacchi e quanto mancheranno anche a loro.

Ad oggi in Polonia sono solo 221 i casi di contagio e cinque i decessi ma, scuole, università, asili ecc. sono già chiusi da giorni.

Comunque, non stupiscono questi atteggiamenti, il quasi assolutismo governativo contiene nelle strategie un esibito nazionalismo e un vizio diffuso alla discriminazione, il passo dai diritti umani agli scambi commerciali è molto breve.

Che si ricordino i nostri eurodeputati quando dovranno votare a favore di fondi strutturali per la Polonia perché, è anche grazie agli italiani che questa Nazione è tornata grande.

Non sussurrino incazzature, vi sono momenti in cui la voce può e deve essere alzata, vedi il caso della Signora Lagarde.

E… quando tutto sarà passato, rimandiamo i nostri prodotti sugli scaffali ma, a caro prezzo.  E voi che ne pensate ?

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