Super eroi senza fama

Rinchiuso nella tua stanza, quando il mondo pareva troppo grande per esser combattuto, ti affidavi all’ennesimo riascolto del tuo fingerpicker preferito Jeff Beck, le note di blow by blow ti facevano sentire invincibile. L’estasi di osservare per ore un soffitto immobile che tu scambiavi per per galassie di altri mondi era l’emblema del tuo illusorio potere. Quando non era la musica a portarti lontano dalle paure, arrivavano in soccorso loro… bastava allungare la mano e sceglierne uno dal mazzo. Dieci, venti o quanti più…i tuoi supereroi preferiti. I fumetti ti facevan sognare, fughe incredibili, battaglie senza respiro, super poteri, galassie infinite… tutto sembrava magicamente vero. Così siamo cresciuti con questa convinzione, nel mondo reale i supereroi devono per forza essere invincibili, coraggiosi, determinati, ma soprattutto conosciuti, famosi al mondo intero. E’ questo che radio, tv, stampa, agenti di cinema, spettacolo, musica, cercano come manna nel deserto, umani con talento per farne degli eroi mediatici di successo ma soprattutto per raggiungere i budget a fine anno. Eroi d’immagine che condizionano la vita dei nostri figli e ne plagiano il modo d’essere, di vestire, di parlare, muoversi o altro. Poi un giorno, più o meno volontariamente, ti ritrovi in un viaggio o mentre sei in una sala d’attesa leggi un articolo che non avresti mai letto e ti accorgi che i supereroi esistono per davvero e gli altri quelli ci spacciano per eroi, superman o fantafighi, non sono altro, nel migliore dei casi, che persone con talento. Per un istante ti ricollochi idealmente nella tua stanza solitaria, su quel pavimento a guardare il soffitto e fai un touch al rewind della memoria visiva. Scorrono in tanti, troppi e non sapevi neppure esistessero, fermi un’immagine a caso : Oliver Dashe Doeme, fa il vescovo in una linea di terra immaginaria che dal nord della Nigeria scende fino al confine orientale . Lì in quella striscia di fango abbandonata anche dagli ultimi contractors occidentali, lui difende la diocesi più pesante del mondo cristiano, quella con la cappa di terrore più pesante di tutta l’africa. Qui è nata la setta più integralista e spietata. La setta di Boko Haram. Lì non è guerra, non ci sono linee, bande o fazioni identificabili, non puoi dire «ecco, qui sono al riparo, al sicuro»; qui è terrorismo della peggiore specie, strisciante, continuo, violenza primitiva, che usa il coltello più delle armi sofisticate, si muove al buio, quando la paura allunga le grinfie, nei vicoli dei quartieri di città come nei villaggi isolati delle campagne.

Se sei cristiano o muori o ti converti. Oltre 1800 i morti negli ultimi 18 mesi. E lui è lì. Con William, Kevi e Gideon, parroci giovani, eccoli, sono alcuni dei nuovi supereroi senza fama. Costretti a convivere con il terrore quotidiano, come comporre i morti ogni volta che c’è un attentato, un omicidio, occuparsi delle vedove e degli orfani. Kevin l’ultimo omicidio lo ha visto poco più di due settimane fa: hanno sgozzato un ragazzino di quindici anni, poi hanno freddato la madre ancora inginocchiata sul corpo del figlio. Agiscono sempre di notte i terroristi. L’anno scorso in quel pezzo di fango e di baracche, hanno ammazzato trenta studenti dell’Università: andavano di casa in casa, alle tre del mattino, chiedevano “come ti chiami ?” e ammazzavano tutti quelli che avevano un nome inglese, non tradizionale. Gli hanno sparato e squarciato la gola. Quando è arrivato l’esercito era già tutto finito».  Oliver e i suoi giovani eroi, temono una sola cosa : la rassegnazione,l’interesse dei media che si allenta, quasi che vivere così possa essere normale . Che strano, da vivi non fanno notizia , non vengono neppure disegnati . Chi vorrebbe leggere la loro storia ? Ora capisco e riapro gli occhi. Questi supereroi muoiono , diventano supereroi solo se muoiono . Ma per esser supereroi veri e far sì che i ragazzi e gli adulti si fermino a conoscerli non possono morire da soli, devono morire in tanti, magari in un attentato, una carneficina, una strage. Allora penso subito a tutti quegli sconosciuti volontari, atei, laici, sacerdoti, o semplici uomini e donne che non vivono nei giornali, non appaiono nei tg o nei talk show, ma che con la loro umanità hanno il super potere di proteggere e salvare la vita a centinaia di bambini, uomini e donne vittime di un mondo di falsi miti… penso a loro , spengo la musica, chiudo il fumetto ed esco … ora so che senza fama… ma i supereroi esistono.

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